Data di pubblicazione:
14 dicembre 2006
Roma. Inchiesta licenze taxi, primi risultati
Fonte:
Espresso.Repubblica.it
Regione:
Lazio
Su 5800 tassisti il 3% ha precedenti penali. Nelle mani del pm Lasperanza i permessi concessi dal 2000 al 2006
Taxi, inchiesta sulle licenze
Massimo Lugli
Autisti-pregiudicati, sequestri alla Camera di Commercio
Si allarga come un ciclone l´inchiesta sulle licenze "facili" dei 6200 tassisti romani. Nel mirino del Pm Carlo Lasperanza è finita, nei giorni scorsi, la Camera di Commercio di Roma con un provvedimento ancora contro ignoti che ha già compiuto il primo passo: un decreto di sequestro di tutte le licenze concesse ai conducenti nel periodo tra il 2000 e il 2006. I vigili urbani di Antonio Di Maggio, comandante dell´VIII gruppo, hanno sequestrato decine e decine di scatoloni di incartamenti e i risultati dei primi accertamenti sono impressionanti: su circa 5800 tassisti (tanti erano nella capitale prima della concessione delle ultime licenze) il 3 per cento risulta letteralmente "pregiudicato", con alle spalle sentenze penali in giudicato. Un centinaio di questi ha commesso, in passato, reati come furto, rapina, spaccio di droga, ricettazione e violenza sessuale ma continua, tranquillamente, a svolgere un servizio pubblico.
Nel procedimento, ancora contro ignoti, il pm Lasperanza ipotizza il reato di concorso in abuso d´ufficio «Poiché in epoca compresa tra la fine del 1999 e il 2006, nella qualità di pubblici ufficiali della camera di commercio e nello svolgimento delle loro funzioni, in violazione della legge regionale 58/93 omettevano di esaminare e valutare oltre 5800 posizioni di iscrizione al ruolo taxi...e in particolare di attivarsi nei confronti di oltre 90 titolari di licenze con precedenti ostativi....consentendo così l´iscrizione in assenza dei requisiti e in tal modo procurando intenzionalmente, abusando così del loro ufficio, l´ingiusto vantaggio del mantenimento di licenze taxi a soggetti privi dei requisiti che continuavano a esercitare illegalmente la professione con lucro». Il pool investigativo di Antonio Di Maggio, una ventina di vigili del nucleo di polizia giudiziaria, ha interrogato, ieri, le impiegate con contratto interinale.
Ma l´indagine della polizia municipale ha investito anche il VII dipartimento del comune di Roma per una vicenda collaterale ma legata all´impunità dei tassisti. Al dipartimento arrivano infatti le segnalazioni amministrative, i verbali che possono provocare una sospensione della licenza se non la revoca: gravi infrazioni stradali, illeciti nell´uso del tassametro, rifiuto di prendere a bordo un passeggero, "furbizie" nel calcolare il prezzo e così via. Alla commissione di tre persone che deve vagliare le sanzioni sono arrivate, nel periodo preso in esame, qualcosa come 12 mila segnalazioni, una incredibile mole di verbali che ha provocato, in tutto, una ventina di sospensioni e nessuna revoca. Antonio Migliazza, detto "Codino", il tassista che con un pugno ha ridotto in fin di vita l´autonoleggiatore Pasquale Leonardo aveva collezionato nove verbali e cinque segnalazioni. L´uomo, tra l´altro, risulterebbe coinvolto anche in un´indagine per associazione per delinquere (articolo 416 del codice penale) sulla "mafia" delle corse a Fiumicino e l´intimidazione dei concorrenti.
I vigili urbani passano al setaccio, in queste ore, anche la vendita illegale delle licenze che in genere si pagano 200 mila euro. Un tassista che vede arrivare la revoca può comunque contare su una sostanziosa "liquidazione" cedendo la licenza a un aspirante collega. Al momento del provvedimento definitivo, il comune di Roma, teoricamente, potrebbe revocarla ma non lo fa quasi mai. Se questo avviene, comunque, basta un ricorso al Tar e la dimostrazione di averla acquistata in buona fede e il problema è risolto.
L'Espresso
Taxi, inchiesta sulle licenze
Massimo Lugli
Autisti-pregiudicati, sequestri alla Camera di Commercio
Si allarga come un ciclone l´inchiesta sulle licenze "facili" dei 6200 tassisti romani. Nel mirino del Pm Carlo Lasperanza è finita, nei giorni scorsi, la Camera di Commercio di Roma con un provvedimento ancora contro ignoti che ha già compiuto il primo passo: un decreto di sequestro di tutte le licenze concesse ai conducenti nel periodo tra il 2000 e il 2006. I vigili urbani di Antonio Di Maggio, comandante dell´VIII gruppo, hanno sequestrato decine e decine di scatoloni di incartamenti e i risultati dei primi accertamenti sono impressionanti: su circa 5800 tassisti (tanti erano nella capitale prima della concessione delle ultime licenze) il 3 per cento risulta letteralmente "pregiudicato", con alle spalle sentenze penali in giudicato. Un centinaio di questi ha commesso, in passato, reati come furto, rapina, spaccio di droga, ricettazione e violenza sessuale ma continua, tranquillamente, a svolgere un servizio pubblico.
Nel procedimento, ancora contro ignoti, il pm Lasperanza ipotizza il reato di concorso in abuso d´ufficio «Poiché in epoca compresa tra la fine del 1999 e il 2006, nella qualità di pubblici ufficiali della camera di commercio e nello svolgimento delle loro funzioni, in violazione della legge regionale 58/93 omettevano di esaminare e valutare oltre 5800 posizioni di iscrizione al ruolo taxi...e in particolare di attivarsi nei confronti di oltre 90 titolari di licenze con precedenti ostativi....consentendo così l´iscrizione in assenza dei requisiti e in tal modo procurando intenzionalmente, abusando così del loro ufficio, l´ingiusto vantaggio del mantenimento di licenze taxi a soggetti privi dei requisiti che continuavano a esercitare illegalmente la professione con lucro». Il pool investigativo di Antonio Di Maggio, una ventina di vigili del nucleo di polizia giudiziaria, ha interrogato, ieri, le impiegate con contratto interinale.
Ma l´indagine della polizia municipale ha investito anche il VII dipartimento del comune di Roma per una vicenda collaterale ma legata all´impunità dei tassisti. Al dipartimento arrivano infatti le segnalazioni amministrative, i verbali che possono provocare una sospensione della licenza se non la revoca: gravi infrazioni stradali, illeciti nell´uso del tassametro, rifiuto di prendere a bordo un passeggero, "furbizie" nel calcolare il prezzo e così via. Alla commissione di tre persone che deve vagliare le sanzioni sono arrivate, nel periodo preso in esame, qualcosa come 12 mila segnalazioni, una incredibile mole di verbali che ha provocato, in tutto, una ventina di sospensioni e nessuna revoca. Antonio Migliazza, detto "Codino", il tassista che con un pugno ha ridotto in fin di vita l´autonoleggiatore Pasquale Leonardo aveva collezionato nove verbali e cinque segnalazioni. L´uomo, tra l´altro, risulterebbe coinvolto anche in un´indagine per associazione per delinquere (articolo 416 del codice penale) sulla "mafia" delle corse a Fiumicino e l´intimidazione dei concorrenti.
I vigili urbani passano al setaccio, in queste ore, anche la vendita illegale delle licenze che in genere si pagano 200 mila euro. Un tassista che vede arrivare la revoca può comunque contare su una sostanziosa "liquidazione" cedendo la licenza a un aspirante collega. Al momento del provvedimento definitivo, il comune di Roma, teoricamente, potrebbe revocarla ma non lo fa quasi mai. Se questo avviene, comunque, basta un ricorso al Tar e la dimostrazione di averla acquistata in buona fede e il problema è risolto.
L'Espresso
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